save the thought from Davide Di Franco on Vimeo.
audio-video installation/performance.
http://www.out-of-sync.org
+
http://www.didif.it
Giorgio Brogi Save the Thought - set design and live media
for further details see generating stream
where

save the thought from Davide Di Franco on Vimeo.
audio-video installation/performance.
http://www.out-of-sync.org
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http://www.didif.it
live video mapping on audio performance
dubit+t-fata
further details http://t-fata.blogspot.com/2011/02/r-water-circle-av-performance-project.html
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. 'Eterno Ritorno' Friedrich Nietzsche.
L'eterno ritorno è un concetto applicabile anche alla vita umana: ogni evento che possiamo vivere, l'abbiamo già vissuto infinite volte nel passato, e lo vivremo infinite volte nel futuro.
Tutti gli eventi naturali sono caratterizzati da trasformazioni cicliche. Essendo le cose finite ed il tempo infinito, sarà sempre presente un ciclo temporale ripetibile che risulterà più o meno comprensibile dalla mente umana.
Questa rappresentazione illustra in forme audiovisive il ciclo dell'acqua sulla Terra. Questo evento naturale viene spogliato dagli aspetti più contingenti e viene raccontato sotto forma di movimenti, aggregazioni e disgregazioni di molecole che compongono le masse d'acqua nei suoi differenti cambiamenti di stato. C'è allora un profondo legame che vincola le trasformazioni di tutte le "masse" naturali, di cui fa parte anche il comportamento della "massa" umana. I fenomeni diprecipitazione, evaporazione o flusso sotterraneo sono fenomeni che interessano masse di molecole e direttamente riconducibili ai comportamenti della collettività.
L'audiovisione racconta questo parallelismo acqua-uomo attraverso 6 ambientazioni non nettamente distinte e attraverso il doppio linguaggio digitale-analogico. I semplici movimenti delle entità fisiche sono raccontati attraverso il freddo segnale digitale (oscillazioni elettroniche nell'audio e vettori immersi campi cromatici nel video). Il segnale analogico, suoni campionati e riprese video, si manifesta attravero brevi inserti e rappresenta brandelli di memoria collettiva, vista come insieme di ricordi, più meno consci, di un'esperienza vissuta o mitizzata da una collettività.
> Audio: Alfeo Pier a.k.a. Dubit - dubit@live.it
> Video: Davide Di Franco(t-Fata) - didif@didif.it
*Fotografie di Valentina Muscedra
[Special Thanks to] Coeter One, The Noisemaker, Hanchi, Plaster, Brainstormlab.
The images read by the system are pictures shot in real-time made by all the not too slow and not too fast movements. The pictures can be shot in 8 different areas of the screen, where the movement is not too slow and not too fast. The bytes of png files just saved(placed in the corresponding screen slice) are translated into notes (256 ascii possibilities>>128 midi possibilities) and read by a 8 glitch audio tracks in a 16 steps sequencer.
BELOW: the performance/installation, where the performer or the visitor plays with his delayed images and audio sequences. Ideally the installation would need about 16 sqm.
Hardware needed
1 video projector (VGA input), 1 vga cable, 1 white screen or 1 lcd monitor
1 audio amplifier, 2 speakers (got into proportion with the space)
Software used:
video: vvvv (www.vvvv.org)
audio:Plogue Bidule (www.plogue.com)
1 Laptop
1 Dv camera
Configuration
Patching:
audio-video programming> Davide Di Franco
“Music does not express any idea and gives birth to thousands”.
(“Alessandro Manzoni for Radio Classica” FM 99.4 in Florence)
Rospo Eco-6 is a digital system that produces sounds generated by moving images in real time. Eco= from greek: οίκος, oikos= environment; 6= is the number of areas that analyze the image and produce 6 different sounds.
Eco-6 is a tool able to enrich and refine the visual perception of space. This happens through a visual exercise of environmental analysis, in search of compositions and rithms that ever-changing reality continuously offer to the “inattentive” eye. This reality can be either spontaneous (e.g. an urban environment) or purposely designed (scenography/choreography).
The sound. Sound is created by the variety of physical changes in the shot pictures. These changes are shot by a camcorder and then circumscribed on video into 6 areas (each subdivided into 16 parts), able to track movements uniformity and translate it into 6 sounding signals with 6x16 different characteristics. Sound can be generated in two ways:
The picture. What is shown by Eco-6 is nothing else than moving reality, divided into 6x16 parts. When there are no physical changes no part of the picture is shown.
Technical specifications for an Eco-6 module:
Hardware:
Software:
Technical requests:
APPLICATIONS
Eco-6 city play
looking for urban rhythm. This movie was taken at a crossroad, close to Arno river, in Florence. The city play performance shows urban landscapes played from the DV tape of the camcorder(city play). In the same way, the urban landscape can be represented in live mode as an urban installation(city shoot, soon online).
Le pareti di una stanza così riportano le tracce dei suoi abitanti, manifestando quello scambio osmotico che si realizza tra l'uomo e la sua casa. Di qui quel senso di appartenenza che gli uomini hanno con il luogo che abitano, come se la casa fosse una sorta di estensione del loro corpo, del loro carattere: è quella forma di empatia che l'uomo da sempre, quasi senza saperlo, ha con le pareti delle sue stanze (v. post 26-06).
La stanza, dal canto suo, costretta dalla natura statica del suo essere parete-nient'altro-che-parete, assorbe con entusiasmo le vitalità dinamiche dei suoi abitanti, i voli pindarici delle sue fantasie e quelli caotici dei ricordi confusi che nel tempo si affastellano disordinatamente nelle memorie, e vive questi momenti come una sorta di riscatto per la sua pesantezza e per l'immobilità che la costringono a restare là dove l'hanno eretta; intercettare immagini è un modo per saziare la curiosità di sapere cosa c'è fuori dai suoi confini murari.
Così le pareti delle stanze, quando restano sole, si accendono, si popolano di persone, si aprono su panorami di paesaggi ampi e luminosi..., ciò nonstante tutte le stanze hanno un'innata "timidezza", una debolezza che le porta a nascondere scrupolosamente la refurtiva che ogni giorno rubano alle nostre immagini mentali e le fa apparire così come comunemente appaiono: pallide e indifferenti.
Anche la nostra stanza, timida come le altre, alla presenza di qualcuno nasconde la sua vera natura e improvvisamente si ammutolisce: silenziosamente e pazientemente ritorna fondo neutro, ma in segreto intercetta emozioni...
(ma... forse, piuttosto che parlare di timidezza della stanza, non si dovrebbe parlare semplicemente della sua prima natura, quella che la chiama ad essere sostanzialmente solo una stanza con 4 pareti, un po' di arredi e nulla di più ?)